Siamo il posto in cui lavoriamo.
Non solo, certo, ma anche.
Quindi scriviamo la Carta del Rispetto
che descrive in modo chiaro:
1. Come vogliamo che il nostro ambiente di lavoro sia.
In due parole che ne riassumo tante: inclusivo e rispettoso.
2. Come vogliamo che una persona si senta.
Accettata, rispettata, coinvolta, valorizzata, libera di esprimere il proprio contributo.
3. Chi vogliamo essere al lavoro.
Noi stesse e noi stessi, indipendentemente da genere, orientamento sessuale e affettivo, età, formazione accademica e professionale, background socioeconomico, disabilità, eccetera.
[“Eccetera”, perché l’elenco resta aperto e integrabile in qualsiasi momento.]